Per BNY Mellon il rischio geopolitico della guerra in Ucraina forse è sottostimato
La tensione tra Taiwan e Cina, per quanto da seguire con la massima attenzione, appare meno allarmante rispetto al conflitto in Ucraina, che rimane il principale rischio geopolitico per gli investitori, con la possibilità che questo venga sottostimato.
A dirlo è Richard Bullock, macro and geopolitical analyst di Newton Investment Management (sussidiaria di BNY Mellon Investment Management). Bullock si dice preoccupato che il mercato sia diventato compiaciuto dei rischi associati derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina, sulla scia della discesa dei prezzi dell’energia, del proseguimento delle forniture di grano e del fatto che la guerra si è trasformata in una sorta di stallo sul campo di battaglia.
Nella speranza che presto Russia e Ucraina trovino un modo per raggiungere il tavolo dei negoziati, Bullock ritiene che la tensione tra Taiwan e Cina appare meno allarmante, almeno a breve termine, per un motivo ben preciso: mentre per quanto riguarda il conflitto ucraino il mercato è impreparato a un potenziale attacco alle infrastrutture energetiche occidentali come rappresaglia per quello che Mosca imputa a Washington nell’attacco al gasdotto Nord Stream, per Pechino i suoi obiettivi e interessi sono più facili da realizzare attraverso la diplomazia piuttosto che con la forza.
A questo va aggiunto, secondo il manager, un altro aspetto significativo: la massima priorità del Partito comunista cinese per quest’anno è la crescita interna, ed è improbabile che la voglia interrompere impegnandosi in attività militari.
Bullock osserva come le due nazioni siano intrappolate nella cosiddetta “trappola di Tucidide”, la situazione in cui un potere revisionista è pronto a sfidare il potere in carica e, così facendo, provoca insicurezza in quest’ultimo. Ma ritiene che ci siano una serie di ragioni per un cauto ottimismo.
In secondo luogo, la Cina e gli Stati Uniti sono già da cinque anni coinvolte in un intenso confronto geopolitico in molteplici settori della tecnologia, del commercio e della sicurezza, eppure il commercio bilaterale rimane a livelli record.
Fonte:www.financialounge.com