Listini asiatici in leggero rialzo questo giovedì, grazie all’ottimismo per la ripresa economica cinese di quest’anno. Fuori dal colo il Nikkei che cede i recenti rialzi dovuti alle speranze, poi disattese, di una Banca del Giappone più aggressiva
L’indice Nikkei 225 è sceso dell’1,5%, invertendo nettamente i guadagni realizzati nella sessione precedente, nella speranza che la BOJ possa ampliare la sua fascia di controllo dei rendimenti quest’anno. L’indice è salito del 2,5% mercoledì dopo che la banca centrale ha inaspettatamente mantenuto invariata la sua politica monetaria.
Per venerdì è in agenda la pubblicazione dei dati sull’inflazione al consumo, che dovrebbe raggiungere un massimo di 41 anni del 4%, il doppio dell’obiettivo annuale della BOJ.
I titoli asiatici più ampi sono stati sostenuti dall’ottimismo per la ripresa economica cinese: gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%.
Anche altri titoli esposti alla Cina hanno tratto sostegno da questo ottiminismo. L’indice sudcoreano KOSPI ha guadagnato lo 0,3%, mentre l’indice australiano ASX 200 è salito dello 0,6%.
Le azioni dei principali gruppi minerari australiani BHP Group Ltd e Rio Tinto Ltd sono salite bruscamente dopo che entrambe le aziende hanno registrato una produzione maggiore di minerale di ferro nel trimestre terminato a dicembre. BHP, il maggiore gruppo minerario del mondo, ha anche affermato che la ripresa della domanda cinese contribuirà a stabilizzare i mercati delle materie prime.
Ma i timori di una recessione incombente hanno frenato i guadagni più consistenti dei titoli regionali, così come la debolezza di Wall Street.
Gli indici indiani BSE Sensex 30 e Nifty 50 sono scesi rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%, con perdite nei principali titoli tecnologici esposti agli Stati Uniti.
Fonte:www.investing.com