Il prezzo del petrolio in crescita dopo il taglio aggiuntivo della produzione deciso dai sauditi. In Europa, grande attesa per le parole di Lagarde. Intanto arriva la notizia che la fusione tra Ubs e Credit Suisse avverrà entro il 12 giugno
Partenza nel segno della cautela, in Europa, nella prima seduta della settimana. Milano e Parigi, nonostante la buona partenza dei titoli petroliferi, aprono in rosso dello 0,1%. Fanno meglio Francoforte e Londra, che guadagnano rispettivamente lo 0,2% e lo 0,4% in avvio.
In Europa occhi puntati sulle parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, al comitato Affari economici e monetari all’Europarlamento. Intanto, sul fronte bancario, arriva la notizia che la fusione tra Ubs e Credit Suisse verrà finalizzata entro il 12 giugno.
Al termine dell’ultima riunione, l’Opec+ ha raggiunto un accordo per estendere i tagli alla produzione di petrolio fino al 2024. L’organizzazione ha fissato il target giornaliero della produzione a 40,46 milioni di barili al giorno con l’obiettivo di “portare stabilità a questo mercato”, come ha dichiarato il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita, Abdulaziz bin Salman. I sauditi hanno aggiunto un taglio extra alla produzione di circa un milione di barili. La mossa ha portato al rialzo il prezzo del petrolio, con +1,3% a 72,67 dollari al barile il Wti scadenza luglio e +1,2% a 77,04 dollari il Brent agosto.
Sul valutario, l’euro torna sotto 1,07 dollari e passa di mano a 1,069 (da 1,076 venerdì). L’euro/yen è a 149,984 e il dollaro/yen a 140,26. Il gas risale del 6% a 25,2 euro mentre sarebbe ormai pronta a partire la controffensiva dell’Ucraina contro la Russia.
Fonte:www.financialounge.com