Borse deboli in attesa delle banche centrali

Borse deboli in attesa delle banche centrali

Partenza con il segno meno per i principali listini del Vecchio Continente in una settimana caratterizzata dai meeting di Fed e Bce. Sulla Borsa di Madrid (-1,2%) pesa lo stallo post elettorale, su Piazza Affari lo stacco delle cedole

 

Inizio di settimana nel segno della cautela per i listini europei. Piazza Affari cede lo 0,5% (anche a causa dello stacco delle cedole) mentre Francoforte e Londra cedono lo 0,2%. Madrid maglia nera in Europa dopo il risultato interlocutorio delle elezioni politiche: l’Ibex cede oltre un punto percentuale.

In settimana proseguono le trimestrali a Wall Street, con quelle di Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon in arrivo tra domani e giovedì. Stando ai dati di FactSet, finora il 75% delle società dell’indice S&P 500 che hanno pubblicato i conti ha battuto le stime degli esperti. Tuttavia, secondo i dati di The Earnings Scout, citati dalla Cnbc, si tratta di una percentuale inferiore alla media degli ultimi tre anni, pari all’80%. Il Dow Jones venerdì scorso ha registrato la decima seduta consecutiva in rialzo, la serie più lunga in quasi sei anni, chiudendo ai massimi dal marzo 2022.

Questa settimana gli occhi degli investitori sono puntati sulle mosse delle banche centrali. Tra mercoledì e giovedì Fed e Bce annunceranno i nuovi rialzi dei tassi di interesse, già ampiamente previsti dai mercati. Venerdì, invece, è previsto che la Banca del Giappone lasci inalterata la propria politica ultra accomodante. A Tokyo, intanto, la settimana si apre in positivo grazie all’indebolimento dello yen: il Nikkei ha chiuso in rialzo dell’1,2%.

Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1128 dollari da 1,1122 venerdì in chiusura. Sul fronte dell’energia, in modesto calo il prezzo del petrolio: il contratto consegna settembre sul Brent cede lo 0,31% a 80,82 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti lo 0,32% a 76,82 dollari. Il prezzo del gas naturale ad Amsterdam segna infine -0,2% a 28,1 euro al megawattora.

 

 

Fonte:www.financialounge.com