Dollaro in salita dopo la decisione della Fed

Il dollaro statunitense ha registrato un’impennata nei primi scambi europei questo giovedì dopo l’aumento dei tassi d’interesse della Federal Reserve. Intanto, la sterlina è in calo in vista del vertice di politica della Banca d’Inghilterra

 

Alle 08:55 CET, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde rispetto a un paniere di altre sei valute, era in rialzo dell’1,1% a 112,412, raggiungendo il livello più alto della settimana.

La banca centrale statunitense ha annunciato mercoledì un altro rialzo dei tassi di 75 punti base, il quarto di fila.

La decisione è stata ampiamente prevista e sono state le dichiarazioni del presidente Jerome Powell a spingere il biglietto verde, in quanto ha indicato che la lotta all’inflazione richiederà un ulteriore aumento dei costi di prestito,

Queste dichiarazioni hanno fatto crollare le speranze di un segnale di cambiamento verso una posizione meno aggressiva nei prossimi mesi.

Il cambio EUR/USD è sceso dello 0,4% a 0,9777, con la Federal Reserve che ha rubato la scena alla stretta monetaria della Banca Centrale Europea, dopo che la BCE ha aumentato i tassi di 75 punti base la scorsa settimana.

Il cambio USD/JPY è sceso a 147,89, in un contesto di scambi ridotti dalle festività, con gli operatori che sono rimasti vigili sugli interventi dopo che il Giappone ha speso la cifra record di 42,8 miliardi di dollari per sostenere lo yen il mese scorso, oltre ai quasi 20 miliardi di dollari spesi a settembre.

Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,5% a 1,1336 in vista del vertice della Banca d’Inghilterra, che si terrà più tardi nel corso della seduta.

Si prevede che la banca centrale britannica aumenti i tassi di interesse di tre quarti di punto percentuale, portandoli al 3%, il più grande aumento dei tassi dal 1989, e che il tasso di base salga a circa il 5% a metà del 2023.

Il cambio AUD/USD è sceso dello 0,6% a 0,6312, mentre la coppia USD/CNY è salita dello 0,4% a 7,3175, avvicinandosi ai massimi di 15 anni dopo i dati che hanno mostrato una contrazione del settore dei servizi maggiore del previsto ad ottobre, a causa dei continui lockdown dovuti al COVID.

 

 

Fonte:www.investing.com