I prezzi del petrolio sono in calo dopo alcuni dati che hanno contribuito a dipingere un quadro più cupo della ripresa cinese dopo la pandemia
Alle 10,25, i futures del Brent perdono lo 0,92% a 88,19 dollari al barile, mentre il Wti statunitense cedono lo 0,43% a 85,17 dollari.
La Cina, seconda economia mondiale e primo importatore di petrolio al mondo, è considerata fondamentale per sostenere la domanda di petrolio per il resto dell’anno. La fiacca attività economica ha frustrato i mercati perché gli stimoli promessi da Pechino si sono rivelati inferiori alle attese.
Nel frattempo, anche i dati europei si sono rivelati negativi. Il mese scorso il calo dell’attività economica nella zona euro è stato più rapido di quanto previsto, a causa della contrazione dell’industria dei servizi, dominante nel vecchio continente, secondo un report che suggerisce che l’economia europea potrebbe entrare in recessione.
Si prevede che l’Arabia Saudita estenderà i tagli volontari alla produzione di petrolio fino ad ottobre, e che la Russia presenterà un nuovo accordo di riduzione della produzione all’Opec+ questa settimana, secondo quanto affermato dal vice primo ministro russo.
Mosca ha già annunciato che taglierà le esportazioni di 300.000 barili al giorno a settembre, dopo un taglio di 500.000 barili al giorno ad agosto. Si prevede anche che Riad estenda un taglio volontario da 1 milione di barili al giorno ad ottobre.
Fonte:www.reuters.com