I prezzi del greggio rimangono invariati, mentre gli investitori soppesano una possibile stretta sulle forniture di greggio degli Stati Uniti a fronte di una crescita economica cinese più debole del previsto
Intorno alle 10,25, il Brent oscilla intorno alla parità a 78,5 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense si attesta a 74,1 dollari il barile.
Entrambi i contratti hanno perso oltre l’1,5% nella giornata di ieri in seguito ai dati deboli dell’economia cinese e al parziale riavvio di alcuni giacimenti petroliferi libici.
Gli operatori di mercato attendono i dati industriali di oggi, che dovrebbero mostrare che le scorte di greggio e di prodotti statunitensi sono diminuite la scorsa settimana.
Il prodotto interno lordo cinese è cresciuto del 6,3% su base annua nel secondo trimestre, rispetto al 7,3% previsto, dimostrando una perdita di slancio dalla ripresa post-pandemia.
Nel frattempo, i dati dell’Energy Information Administration dovrebbero mostrare il primo calo mensile dal dicembre 2022 della produzione statunitense di petrolio da scisto.
Le forniture globali dovrebbero comunque ricevere una spinta dalla ripresa della produzione di due dei tre giacimenti libici chiusi la scorsa settimana. La produzione è stata ostacolata da una protesta contro il rapimento di un ex ministro delle Finanze.
Fonte:www.reuters.com