L’economia italiana nel secondo trimestre 2023 torna a contrarsi dopo una ripresa nella prima frazione dell’anno
Secondo la stima preliminare diffusa stamani da Istat, nel periodo aprile-giugno il Pil, corretto per gli effetti di calendario, ha segnato un calo congiunturale di 0,3% e un aumento tendenziale – il decimo consecutivo – di 0,6%.
Le attese Reuters erano per una variazione nulla su trimestre e per un aumento dello 0,9% a perimetro annuo.
Nel primo trimestre dell’anno il Pil aveva registrato un aumento congiunturale dello 0,6% e un progresso tendenziale del 2,0% (rivisto dalla precedente stima di 1,9%).
La variazione acquisita per il 2023 è pari a 0,8%.
Il mese scorso l’istituto di statistica ha alzato nettamente la stima relativa al Pil per quest’anno, portandola a +1,2% dal +0,4% visto in dicembre.
Il governo nel Def ha alzato l’obiettivo di crescita per quest’anno da 0,6% a 1% dopo il 3,7% registrato nel 2022. Ma all’inizio di luglio la premier Giorgia Meloni ha segnalato la possibilità che l’economia cresca fino all’1,2%.
Istat prevede poi una crescita dell’1,1% nel 2024, quando secondo il governo l’economia italiana dovrebbe segnare un +1,5%.
Istat segnala che il secondo trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2022.
Fonte:www.reuters.com