Dopo il tonfo congiunturale registrato a settembre, la produzione industriale italiana si mostra debole oltre le attese ad ottobre, mentre si rafforzano i timori recessivi in vista della fine dell’anno e l’inizio del prossimo
Secondo i dati diffusi stamani da Istat, la produzione segna un decremento dell’1,0% mensile, dopo il -1,7% (rivisto da -1,8%) del mese prima, rispetto ad un consensus pari a -0,4%.
Corretta per gli effetti di calendario, la produzione decresce su anno dell’1,6% dal -0,5% di settembre (i giorni lavorativi sono stati 21 come a ottobre 2021), posizionandosi ben al di sotto delle attese che la vedevano a -0,1%. Crescono solo i beni strumentali (+3,9% a/a); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,7%) e, in misura più marcata, i beni intermedi (-4,6%) e l’energia (-7,1%).
Secondo diversi analisti, nonostante un dato trimestrale ancora marginalmente positivo, la produzione si avvia ad indebolirsi ancora da qui a fine anno, penalizzata da un’inflazione a due cifre surriscaldata dallo shock energetico.
Grazie ad una performance positiva e all’insperata resilienza mostrata dall’economia italiana nelle prime tre frazioni dell’anno, il governo Meloni ha rivisto al rialzo a +3,7% dal precedente +3,3% il target di crescita 2022, mentre per l’anno prossimo l’obiettivo resta fissato allo 0,6%.
Fonte:www.reuters.com