Secondo Joshua Crabb di Robeco, i fondamentali di Asia-Pacifico non giustificano la divergenza nelle valutazioni rispetto a Wall Street e questo costituisce un’opportunità per gli investitori che desiderano diversificare
Un’inflazione persistente come conseguenza della crisi energetica e delle ripercussioni della guerra in Ucraina sui beni agricoli e l’incertezza del mercato immobiliare nella Cina colpita dal Covid hanno portato a forti rialzi dei tassi d’interesse negli Stati Uniti e in Europa. Una combinazione di fattori che ha esasperato l’avversione al rischio, spingendo il dollaro USA all’inizio di settembre 2022 sui massimi di due decenni.
In questo contesto, si è ampliato il divario tra le valutazioni delle azioni dell’Asia-Pacifico e quelle degli Stati Uniti, attestandosi su livelli estremi che non si vedevano dalla fine degli anni ’90, quando l’area attraversava una crisi debitoria.
Secondo Joshua Crabb, Head of Asia Pacific Equities di Robeco, questo divario nelle valutazioni dovrebbe ridursi nei prossimi cinque anni, mentre i titoli value asiatici riusciranno a registrare una sovraperformance.
Il manager di Robeco dichiara, inoltre, di essere costruttivo anche su alcuni titoli azionari del Giappone, convinto che a favorire l’opportunità di investimento nell’azionario giapponese ci siano diversi fattori quali lo yen ai minimi storici rispetto al dollaro, le contenute aspettative di inflazione e la politica monetaria del Giappone completamente svincolata dalla Fed.
Fonte:www.financialounge.com