La Banca Nazionale Svizzera ha alzato il suo tasso di riferimento di 50 punti base e ha avvertito che potrebbero rendersi necessari ulteriori rialzi, scrollando i rischi per il settore finanziario e per la crescita economica derivanti dal crollo di Credit Suisse la scorsa settimana
L’annuncio della banca arriva meno di una settimana dopo che la BNS, l’autorità di regolamentazione FINMA e il governo federale hanno imposto una frettolosa vendita del Credit Suisse alla rivale UBS, con l’obiettivo di fermare un crollo caotico che avrebbe devastato la reputazione internazionale della Svizzera come paradiso della stabilità finanziaria.
L’inflazione elvetica si è attestata al 3,4% a febbraio, “principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità, dei servizi turistici e dei generi alimentari”, ha dichiarato la BNS. “Tuttavia”, si legge, “gli aumenti dei prezzi sono ora su base ampia”.
La BNS prevede un ritorno dell’inflazione a poco più del 2% entro la fine del 2025, mentre per quest’anno prevede una crescita modesta dell’1%.
Il franco svizzero è salito rispetto al dollaro dopo la dichiarazione della BNS, sulle aspettative che la banca, a differenza della Federal Reserve, trovi più facile aumentare ulteriormente i tassi, date le maggiori preoccupazioni sulla stabilità finanziaria negli Stati Uniti.
Al momento della scrittura, il dollaro si attesta a 0,9130 franchi svizzeri, in calo dello 0,5% sulla giornata.
Fonte:www.investing.com