L’inflazione della zona euro nel mese di ottobre è risultata leggermente più bassa rispetto a quanto stimato in precedenza su base annua, ma ha comunque raggiunto livelli record a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia
È quanto emerge dai dati definitivi pubblicati oggi dall’ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).
Eurostat ha confermato che l’inflazione al consumo nei 19 Paesi che condividono la moneta unica è aumentata a ottobre dell’1,5% su mese, per un incremento del 10,6% anno su anno, rivedendo la precedente stima del 10,7% su base annua.
Considerando il dato finale su base annua, 4,44 punti percentuali derivano dall’impennata dei prezzi dell’energia, che a ottobre erano più alti del 41,5% rispetto all’anno precedente. Altri 2,74 punti percentuali sono stati generati dall’aumento dei prezzi di beni alimentari, alcol e tabacco.
Escludendo i prezzi più volatili dell’energia e degli alimenti non processati, quella che la Banca centrale europea chiama inflazione core, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,7% su base mensile e del 6,4% su base annua.
Un indicatore ancora più ristretto che esclude alcol e tabacco, i cui prezzi spesso fluttuano a causa delle variazioni delle accise, ha mostrato un’inflazione dello 0,6% mensile e del 5,0% annuale.
La Bce vuole mantenere l’inflazione al 2% nel medio termine e da luglio sta aumentando drasticamente i tassi di interesse per contribuire a frenare la crescita dei prezzi.
Fonte:www.reuters.com